Se il dente non c’è più arriva l’impianto

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L’implantologia dentale è quella terapia odontoiatrica che in zona di osso mascellare o mandibolare ormai edentule, consente l’inserimento di strutture in titanio (l’impianto) in grado di sostenere le protesi dentali progettate per il recupero anatomico, estetico e funzionale degli elementi dentali persi.
Gli impianti  possono essere utilizzati a qualsiasi età a partire dai 18 anni, anche se non tutti i pazienti sono adatti a questa terapia: le controindicazioni principali sono rappresentate da uno stato di salute generale compromesso, o patologie gravi recenti. Il principio biologico su cui si basa l’osteointegrazione è la compenetrazione dell’osso all’interno dell’impianto fino ad integrarlo in modo quasi assoluto, conferendogli stabilità.
L’implantologia dentale può essere: a carico differito e a carico immediato.

  • L’implantologia dentale a carico differito è la tecnica tradizionale che prevede di fissare la corona dentale sugli impianti solamente quando è avvenuta l’osteointegrazione. Il periodo necessario perché ciò avvenga è di circa quattro mesi per gli impianti inseriti nell’arcata mandibolare e sei mesi per quelli inseriti nella mascella.
  • L’implantologia a carico immediato è una tecnica avanzata che permette il posizionamento di impianti dentali e di caricarli nella stessa seduta o comunque entro 24-48 ore dall’ intervento permettendo la riabilitazione immediata, funzionale ed estetica, della masticazione del paziente.

Gli impianti possono essere utilizzati come pilastro per la realizzazione di protesi fisse o anche come supporto per rendere stabili protesi mobili.

1) Come sono fatti?

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Esistono oggi centinaia di tipi di impianti; diversi per morfologia e  struttura microscopica, con una biocompatibilità  diversa. Gli impianti di ultima generazione sono realizzati in biossido di titanio, trattato in superficie con materiali che aumentano la capacità di legarsi all’osso.

 

 

2) Sono sicuri?

Oggi gli impianti hanno una prognosi di sopravvivenza elevata (circa il 90% di successo a 10 anni dall’inserimento): questa altissima percentuale di successo è legata alle approfondite valutazioni preliminari del dentista e alla qualità e  precisione delle tecniche attuali.
Talora tuttavia, in circa il 7-8% dei casi, per motivi che non sono sempre perfettamente noti e prevedibili, il processo dell’osteointegrazione non si verifica, per cui l’impianto non si lega all’osso in modo ottimale, dando luogo non alla osteointegrazione ma alla fibrointegrazione. In questi casi a discrezione dell’operatore sarà possibile sostituire l’impianto andato perso con uno avente dimensioni leggermente maggiori o con caratteristiche di superficie differente

3) Rigetto: Si o No?

L’impianto dentale va incontro a rigetto? La risposta e’ NO 
Ma per rispondere analiticamente a questa domanda che spesso ci si pone andiamo a spiegare il significato di rigetto.
Quando nell’organismo viene inserito un corpo estraneo si può verificare una reazione immunitaria (antigene-anticorpo) detta anche rigetto. Si verifica quando nel corpo estraneo sono presenti delle proteine che agiscono come antigene e provocano una reazione di difesa da parte dell’organismo ospite.
Gli impianti dentali sono realizzati con un metallo estremamente particolare: il titanio, con un elevato grado di purezza e decontaminazione della superficie.
L’organismo non riconosce questo metallo come estraneo, anzi, “vede” questa struttura come propria (Self) e quindi ad essa ci si attacca intimamente.

4) Tecnica

ImplantologiaLa tecnica tradizionale prevede l’incisione della gengiva, la scopertura dell’osso e l’inserimento dell’impianto adatto e successiva chiusura della gengiva e sutura. Grazie ai materiali e tecniche sempre più sofisticate può essere sempre più frequentemente proposto al paziente una implantologia transmucosa: a differenza della metodologia tradizionale il dentista inserisce l’impianto attraverso la gengiva senza aprirla, senza quindi utilizzare il bisturi. I vantaggi sono innumerevoli: la guarigione dei tessuti è molto più rapida, non viene utilizzato il bisturi, non vengono dati punti di sutura, non c’è praticamente sanguinamento, il tempo dell’intervento è ridotto al minimo, basso rischio di infezioni post operatorie.

CONCLUSIONI

L’ implantologia moderna consente oggi di ottenere il raggiungimento di risultati funzionali ed estetici ottimali, molto vicini a quelli della dentatura naturale, ma la condizione preliminare del successo è la preparazione del dentista e la qualità dei materiali utilizzati: più che in ogni altra prestazione odontoiatrica questi sono fattori determinanti.

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